Quando si affronta il discorso dei denti inclusi ci si sofferma molto sulla posizione e sulla vicinanza di strutture anatomiche nobili. Un altro aspetto fondamentale che aiuta molto nella scelta terapeutica è il TEMPO. Un dente incluso tende ad anchilosarsi nell’osso e a rendere l’estrazione veramente complessa.
Nei denti inclusi delle persone giovani spesso è visibile un orletto radiotrasparente attorno alla corona. Quindi la corona non tocca direttamente l’osso. L’estrazione è agevole e spesso si risolve in pochi minuti. Ad esempio, un dente del giudizio incluso in un ragazzo di 15 avrà un follicolo attorno alla corona. Esso nel tempo si riassorbe nel tempo lasciando l’osso invadere tale spazio. L’estrazione dello stesso dente sarà agevole quando il follicolo è presente mentre sarà molto più complessa quando il follicolo sarà completamente riassorbito.
Dopo che il follicolo si riassorbe inizia il lento processo di anchilosi.
Un dente anchilosato è RADIOLOGICAMENTE ben distinto dall’osso ma CLINICAMENTE il dente e l’osso sono un corpo unico.
La maggior parte delle volte il cappuccio follicolare sopra i denti inclusi scompare e il dente inizia il processo di anchilosi. E’ un processo molto lungo (dura anni) ma il risultato è un dente totalmente integrato nell’osso ( e senza legamento parodontale). Dente ed osso diventano un corpo unico e l’estrazione diventa molto complessa.
In questo caso l’estrazione era complessa perché parte della radice del 11 era nella cavità nasale e soprattutto perché questi due denti erano totalmente anchilosati in una paziente di 60 anni.
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Riassumendo, estrarre un dente incluso che è rimasto inglobato nell’osso per oltre 50 anni è sempre molto difficile perché è anchilosato.
Si è preferito un accesso palatale per salvaguardare la cresta alveolare vestibolare. L’intervento è stato fatto all’ Ospedale Cristo Re di Roma.
Buon lavoro
Pier Francesco Amoroso