La mia attività ospedaliera è anche rappresentata dal recupero di impianti o denti nel seno mascellare. Alcuni impianti non riescono ad osteointegrarsi e quando si passa alla fase “vite di guarigione” vengono spinti nel Seno Mascellare. Quando ciò accade bisogna risolvere due problemi. La fistola oro-antrale e l’impianto mobile dentro al seno mascellare.
Ci sono due possibili approcci chirurgici. La FESS (chirurgia endoscopica dei seni paranasali) ma è in anestesia generale o una antrostomia in anestesia locale ma richiede una generosa osteotomia della parete laterale del seno mascellare.
Se l’impianto è caduto durante un rialzo del pavimento del Seno Mascellare allora non ci sono dubbi. Conviene ripercorrere la via ovvero scheletrizzare e cercare l’ antrostomia fatta dal collega per fare l’innesto.
Nel caso specifico l’impianto era mobile.
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Togliere questo impianto non è facile perché è mobile. L’impianto cadendo nel seno aveva creato una fistola oro-antrale e quindi anche saliva e liquidi passavano dalla bocca al seno mascellare.
Proprio per questo motivo bisogna intervenire e chiudere la fistola.
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Post op
L’impianto viene rimosso e la mucosa viene suturata per chiudere sia la fistola che l’osteotomia per accedere all’interno del Seno Mascellare.
L’accesso antrostomico può facilmente andare incontro a una neo-osteogenesi incompleta (se non addirittura nulla) esitando quindi in un minus osseo più o meno ampio, con creazione di aderenze tra il periostio della mucosa buccale e la membrana di Schneider.
Membrane riassorbibili o griglie non migliorano anzi creano i presupposti per infezioni / aderenze / esiti cicatriziali. E’ possibile re intervenire separando la membrana di Schneider dal periostio. Si potrà fare un Grane Rialzo del Seno Mascellare che premetterà l’inserimento di impianti e la formazione di osso nella parete laterale del seno mascellare ovvero nella zona dell’ antrostomia.
Buon lavoro
Pier Francesco Amoroso