Terzo principio della dinamica e l’ortodonzia

Avere ben chiari i principi della dinamica  è fondamentale per fare ortodonzia.    Ad ogni forza se ne crea una uguale e contraria. 

Tanto più il sistema è semplice è tanto è più facile immaginare il vettore di forza e l’intensità.

Ho inserito questo caso perché può dare qualche punto di riflessione.

E’ l’elasticità dei fili NiTi a dare una coppia di forze sugli attacchi e quindi anche ai denti.   Spesso per meglio valutare il vettore di forza tolgo il filo da alcuni slot ed osservo il ritorno elastico del filo. 

Se voglio far scendere un canino devo valutare effetti intrusivi sui denti attigui.   C’è sempre un attrito di primo distacco che è alla base dell’ortodonzia.   Ovvero se l’intensità della forza è troppo leggera non ci saranno effetti.  Se a molti denti viene distribuito una forza c’è la possibilità che essi non si muovano mentre la forza uguale e contraria invece riesce a far scendere un canino.   I denti difficilmente intrudono e facilmente estrudono quindi è facile portare un canino in arcata perché è un dente che deve estrudere contro un numero importanti di denti che subiranno forse intrusive.   Proprio in virtù del teeth drifing theory tutti i denti saranno sottoposti a vettori di forza.  I denti più prossimi al canino avranno forze maggiori rispetto ad altri denti.  Gli attacchi autoleganti hanno il vantaggio di dissipare o distribuire tali forze su tutta l’arcata.   

In ultima analisi una forza leggera sul canino porterà quest’ultimo in arcata rapidamente, tuttavia durante questo periodo ci sarà una forza uguale e contraria intrusiva distribuita su tutti i denti, ma troppo leggera per avere effetti clinici.

Buon lavoro

Pier Francesco  Amoroso

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