Canini inclusi mandibolari.

Questo bambino mi è stato inviato dalla Dott.ssa Valentina Ortenzi  all’ Ospedale Cristo Re per l’allacciamento dei canini e la relativa ortodonzia.

I canini inclusi nella mandibola sono sempre un sfida seria perché l’osso mandibolare è molto denso e il movimento deve essere continuo, costante e  con forze leggerissime.

Questa trasposizione è totale e bilaterale perché il 33 era tra 32 e 31  come anche il 43 si trova tra il 41 e 42.

La chirurgia presenta delle grosse difficoltà perché: 

  • la corona di un canino incluso ha lo stesso colore dell’osso mandibolare in un bambino.
  • bisogna prestare attenzione ai nervi mentonieri che, anche se solo stirati, possono perdere parte della capacità sensitiva.
  • nonostante la conebeam dia indicazioni molto precise è possibile che la clinica risulti differente. 
  • bisogna prestare attenzione agli apici degli incisivi permanenti  
  • il lembo deve avere tutte le caratteristiche per evitare  recessioni sugli incisivi
  • è essenziale che i canini escano in GENGIVA ADERENTE.  E’ un dettaglio fondamentale.  I denti inclusi superiori o inferiori devono sempre uscire in gengiva aderente per avere un risultato estetico e funzionale duraturo nel tempo.

Pre-operatorio

La lastra latero laterale è fondamentale.  Mostra quanta corticale c’è da togliere prima di arrivare alle corone dei canini.  Fatto il lembo la sinfisi appare un tavolato bianco dove sotto ci sono sia le corone dei canini inclusi sia le radici degli incisivi.   Proprio per andarci adagio uso sempre frese poco abrasive o che hanno già fatto vari cicli di lavoro. Il manipolo dritto con Luce ed acqua è essenziale.  Frese dal gambo 2,35mm.    La fibra ottica porta la luce direttamente sulla fresa.   E’ un dettaglio che veramente fa la differenza.   Uso il manipolo dritto giapponese NSK con luce interna.  I cuscinetti ceramici sono a dir poco favolosi.  Arriva a 40 mila giri minuto senza alcuna vibrazione.

Se non volete fare due volte lo stesso intervento è fondamentale essere impeccabili nell’adesione dell’attacchino.   La colla, con il sangue NON attacca quindi è necessario essere molto scrupolosi. 

In questo caso specifico ho attaccato un bottone piattissimo specifico per i denti inclusi (eyelet ormco).  Questo prodotto americano è validissimo se incollato con  transbond XT della 3M Uniteck USA.

Inserire la legatura è uno stress test per la robustezza del legame chimico dente-attacco.   

Subito dopo l’intervento che dura circa 40 min dal lembo alla sutura ho montato il dispositivo che ha fatto il centro ortodontico GEO.  Cementate le bande bisogna iniziare a tirare i canini da subito.

La lunghezza del braccio è importantissima.  La corona del canino può danneggiare le radici dei laterali e quindi e fondamentale richiamare il canino verso l’esterno e quindi far si che ci sia meno contatto possibile tra laterale e dente trazionato.  Il braccio troppo corto è sicuramente un problema.  Un braccio troppo lungo darà fastidio alle labbra.   Con il senno di poi avrei chiesto ai tecnici di fare il loop verso l’alto e non verso il basso.  E’ veramente un dettaglio minimo.  Però semplifica perché c’è sempre un minimo di spazio tra la fine del loop e il braccio ed è meglio averlo verso l’alto.

La chiave di questo trattamento si può riassumere con una parola.    I canini devono “circumnavigare” la radice dell’incisivo laterale.  Trovo che questa parola riassuma tutto.  La corona deve tornare indietro ma soprattutto deve essere portata verso l’esterno (sempre sotto la gengiva (il canino deve uscire in gengiva aderente)).

Durante questi trattamenti c’è sempre la tentazione di montare dei brakets ed unire o peggio solidarizzare gli incisivi inferiori.   Non c’è nulla di più pericoloso per le radici dei laterali.   E’ meglio lasciar che il 32 e 42 si spostino liberamente  durante il passaggio dei canini.  Così facendo si ha la certezza che le radici dei laterali non si danneggino. 

Passato il canino automaticamente i laterali cambiano nuovamente il tip e torque.

E’ fondamentale avere una forza leggerissima continua e costante.   

Nelle due foto sottostanti si vede bene il ritorno elastico del braccio.  

Dopo  10 mesi il braccio è stato tolto e il canino veniva tirato da una catenella elastica sull’arco linguale.

Nella prossima foto si vede bene con il canino è trazionato verso l’alto ma soprattutto verso la porzione linguale della mandibola.

Il caso verrà concluso con un normale trattamento di ortodonzia fissa.

Nessuna recessione o cicatrice è presente nel settore fontale. 

Ringrazio la Dott.ssa Valentina Ortenzi che mi ha inviato questo paziente.  Ringrazio Simone (il paziente) e i genitori.

Buon lavoro

Pier Francesco  Amoroso

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